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Gino Cornabò non è nessuno, è un uomo qualunque, non ha meriti particolari, non ha un lavoro, né denaro, né moglie, non è nemmeno cavaliere. Ma non si rassegna: arde in lui la certezza di essere destinato a grandi cose. Perché mai gli altri dovrebbero avere tutto - soldi, onori, donne - e lui niente di niente? Perseguitato dai creditori e, spesso, dalla malasorte, il grand'uomo tiene un diario delle proprie disavventure allo scopo di raccontare ai posteri l'ingratitudine dei contemporanei, che inspiegabilmente non riescono a scorgere in lui il barlume della gloria pronta a sbocciare. Il racconto dell'amaro destino di un amaro personaggio. Introduzione di Ludovico Terzi.