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È la cattiveria di Ivan a essere così seducente? Oppure la sua tenerezza improvvisa, capace di annullare le barriere con cui gli altri ragazzi lo tengono a distanza? Di lui i coetanei sanno poco: solo che ha quindici anni ed è appena tornato in paese dopo sei mesi di carcere minorile. Ma tutti, maschi e femmine, osservando i suoi occhi di un verde magnetico, avvertono con timore l'attrazione che può innescare a suo piacimento. Soltanto in due a Roccafluvione hanno il coraggio di avvicinarlo, a poco a poco, al maneggio o a scuola: sono rivali, Sara e Federico, ed entrambi pensano di averlo conquistato, prima di scoprire la sua natura selvaggia. Sara è insicura, rabbiosa e sgraziata nonostante la passione per i cavalli; nasconde desideri feroci e una capacità di abnegazione fuori dal comune. Federico, appena arrivato dal Nord, ha un fascino irrequieto e parla come un adulto. Alle spalle hanno storie familiari dolorose e sogni tenaci, come quello comune di partire in viaggio con Ivan, anche a costo di allearsi a sua insaputa. Un van per cavalli, una notte umida, un sogno in lontananza, un'eccitazione e una violenza che non credevano di desiderare. Ivan scioglierà le loro asperità, facendoli sentire vivi e in pericolo. Alcide Pierantozzi ha scritto di un'adolescenza che spaventa perché è vera: scaltra ma capace di assoluto; spietata. Un libro che ci accompagna in un viaggio attraverso una provincia dimenticata, fino al cuore del disastro delle nostre famiglie.