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In questo volume sono raccolti i libri delle Storie Naturali che trattano della zoologia, e delle conoscenze degli antichi sugli animali. Così in queste parti del celebre testo enciclopedico, l'opera più vasta a noi pervenuta di tutta la letteratura latina, vengono descritti aspetti, comportamenti, aneddoti curiosi di infinite varietà di animali. Plinio, animato da una vivacissima curiositas che lo porta a indagare anche i fenomeni più strani e sconosciuti, si lascia guidare nella ricerca scientifica dal pensiero stoico, che vede la Natura come derivazione diretta e inalienabile dell'uomo. Da qui nascono la sua accettazione degli animali come fonte di divertimento nelle gare al Colosseo, e come materiale per i sacrifici, ma anche alcuni passi interessanti, come quello sul progresso, considerato come elemento negativo perché allontana l'uomo dalla natura, o sulla tecnologia, destinata inevitabilmente a spezzare l'equilibrio naturale e a generare il "mostruoso". La traduzione del testo è preceduta dall'introduzione di Francesco Maspero, che ha curato anche le note e gli apparati.