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Un nuovo cantiere edile si apre come uno sfregio sulle colline che circondano un'antica città italiana. In costruzione è la nuova villa, l'ennesima, di Angelo Ratti, un arricchito, corrotto e corruttore, privo di qualsiasi senso etico e destinato a una carriera politica di successo. Il mostruoso edificio, che cresce infrangendo ogni norma, senza il minimo rispetto per l'ambiente, sorge accanto all'abitazione di Antonio Antiquo, docente di letteratura greca all'università. Personaggio di un'onestà cristallina, amato e rispettato dai suoi concittadini; Antiquo decide di ribellarsi a quella che ritiene una vera profanazione subita da lui, dai suoi famigliari e dalla comunità tutta. Indignato dalla sopraffazione e richiamandosi ai principi nati nella civiltà greca, si affida alle armi del diritto e delle leggi, che però si riveleranno inefficaci contro lo strapotere del denaro e della corruzione. Ma il professore si batterà sino alla fine, in nome dei valori etici e della democrazia, anche se la sua lotta ha il senso di un'agonia.