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Nel gennaio del 1989 - prima della caduta del Muro di Berlino - Michele Serra, Andrea Aloi e Piergiorgio Paterlini danno vita a un inserto satirico all'interno dell'Unità, ancora organo del Partito comunista italiano. Così nasce Cuore, che nel 1991 diventa settimanale indipendente. Un settimanale di resistenza umana. Resistenza a un sistema politico, quello del Caf di Craxi-Andreotti-Forlani; resistenza ai venti di guerra; all'arraffismo peninsulare; alla marea sommergente di un Moderno declinato all'italiana tra picchi olimpici di ignoranza e volgarità arricchita; allo stragismo occulto o mafioso. Cuore non aveva appartenenze partitiche: era di parte, non di partito (Serra dixit), innervato dagli umori di una sinistra non togata, totalmente inufficiale, in larghissima parte smagata e post-comunista. Nessuna cinghia di trasmissione, nemmeno dentro l'Unità. Nessuno a cui render conto, nessuna pubblicità, per di più. Liberi. Cuore è stato insieme un fenomeno sociale e una sorgente inesauribile di comicità corrosiva sull'Italia contemporanea, una sorta di organo vitale e sabotatore - un "cuore" appunto - annidato al centro dell'organismo moralmente e culturalmente malato del nostro Paese.