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"La tempesta" è il contributo finale del genio shakespeariano alla modernità. Scritta dopo la colonizzazione del Nuovo Mondo, e ben prima della discesa novecentesca nell'inconscio, l'opera è una rivoluzionaria confessione della psiche. In questa esplorazione di un abisso insondabile quanto il mare attorno all'isola incantata di Prospero, dove per effetto della magia fanno naufragio il re di Napoli e il suo seguito, Shakespeare rappresenta le passioni dell'odio e dell'amore non come guerre da muovere a dei nemici esterni, bensì a noi stessi: è la nostra psiche la terra incognita da scoprire. Questa edizione è arricchita da una nuova introduzione e da un ampio corredo di note che analizzano con rigore critico, storico e filologico gli aspetti fondamentali del testo.