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In queste sue opere teatrali, frutto di anni di lungo lavoro, Andreoli squarcia il velo di perbenismo ipocrita sotto il quale l'uomo ama nascondersi e ci conduce, come già aveva fatto il Ruzante, in un mondo - soprattutto quello contadino - dove ogni cosa è rappresentata per quello che è e all'estremo (sesso, sentimenti, violenza e passioni) per rivelarci che cos'è l'uomo, quali sono le sue pulsioni, i suoi desideri più proibiti e segreti. Testi in lingua e in dialetto veneto che ci faranno meglio conoscere le radici nelle quali affonda la personalità di uno dei maggiori psichiatri-scrittori dei nostri giorni.