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Nella Praga di fine Cinquecento, il rabbino Yehuda Löw, invitato a corte, incontra Keplero, Tycho Brahe, Giordano Bruno, e riceve dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo l'incarico di creare un uomo "artificiale". Con l'argilla e combinando le lettere dell'alfabeto ebraico grazie alle arti della Kabbalah, Rabbi Löw dà vita al Golem; ma commette un errore di procedura, e la creatura gli sfugge di mano. Victor Werker, l'altro protagonista del libro, è un Rabbi Löw del nostro tempo: è un biochimico in attesa del Premio Nobel per aver ottenuto la vita dalla materia inerte. Però ha perduto la figlia Aurora, nata morta, e tenta invano di riconquistare la moglie Clara, che l'ha lasciato.