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L'Iran è un paese di frontiera. È luogo di passaggio, cerniera fra Oriente e Occidente e sede privilegiata di autonoma elaborazione artistica. Quella persiana è una delle grandi culture dell'antichità che hanno mantenuto vive attraverso i secoli tradizioni religiose, politiche, urbanistiche e artistiche, adattandole e modificandole secondo necessità, ma sempre con esiti assai originali. In ambito artistico, sia in architettura, sia nelle arti decorative, non possiamo tracciare un profilo islamico senza prendere in considerazione l'apporto iranico, specifico e ben individuabile, ma non per questo scollegato o estraneo alla elaborazione islamica comune ad altre aree: da quella mediterranea a quella d'Asia Centrale. L'elaborazione artistica che sí compie in Iran ha un peso notevole per la stessa definizione di arte islamica. Giovanni Curatola ne traccia un profilo presentandone l'architettura (anche con un'analisi degli aspetti ornamentali), e le arti cosiddette decorative quali la miniatura, le ceramiche e i tappeti. Le trasformazioni del mondo islamico nei secoli dell'incontro con l'Occidente e le reazioni che ci furono a quell'impatto ci fanno comprendere anche alcune vicende artistiche contemporanee. Un mondo così complesso e una presenza culturale così forte non poté rimanere circoscritta a un'area geografica definita e l'irradiarsi di elementi artistici prettamente islamici - ma Islam d'Iran - sono presenti con sfumature diverse nel Caucaso, in Asia Centrale, in India e, ovviamente, anche in Europa. Quella persiana è una tessera indispensabile nel particolare mosaico artistico islamico, senza la cui analisi è difficile comprendere una rappresentazione che ben sintetizza una civiltà con quasi un millennio e mezzo di Storia.