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Questo libro si avventura in un viaggio millenario tra gli ecosistemi di costa, Sierra e selva, alla ricerca del significato delle forme espresse dalle architetture cerimoniali a partire da un punto di vista andino. Attraverso dati archeologici, etnografici e antropologici viene ricostruita una storia inedita e monumentale, dimostrando come la sua memoria sia giunta viva sino alla contemporaneità. Partendo dai siti più arcaici di recenti scoperte, come Ventarrón e Caral sulla costa, passando per i primi grandi centri cerimoniali della Sierra, come Chavin de Huàntar, si dimostra come le società andine possano prosperare generando complessi mondi estetici, senza passare attraverso il processo di secolarizzazione della città e mantenendo un costante equilibrio con le forze della natura. L'osservazione analitica e la lettura delle architetture moche, nasca e tiahuanaco, accanto ai fenomeni di pianificazione wari, consentono di comprendere l'orizzonte territoriale inca in una nuova prospettiva, più profonda e consapevole di quanto mai fatto sinora. L'architettura della selva, infine, miracolosamente funzionante e resistita a cinquecento secoli di tentativi di eliminazione, dimostra la presenza e la continuità degli spazi sacri attraverso i centri cerimoniali del passato e odierni, animati da geometrie e forme di una visione spirituale letteralmente indistruttibile.