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"Resurrexi" è un esempio nuovo del teatro di Roberto Mussapi, un poeta che affianca ai libri di liriche e ai poemi una ricca produzione drammatica in versi e in prosa; un testo su un argomento sacro, in questo caso l'evento centrale dell'esperienza cristiana, la Resurrezione. Una versificazione alta e diretta, trasparente e metafisica, rappresenta in poesia la morte e la Resurrezione di Cristo. Parlano il Figlio, un angelo, due Cori, due uomini diretti a Emmaus e Maddalena. Il Padre, in ossequio al modello dantesco, non parla, la sua lingua è intraducibile in suoni umani. Maria è presente, piena di luce, gli altri parlano a lei e di lei, che immaginiamo comunicare con gli occhi. Qui, come e forse più che in precedenza nel teatro di Mussapi, poesia e dramma si fondono in un'unità inscindibile, riportando il dettato del poeta all'antico ruolo recitante inscritto nella sfera rituale del sacro. Il testo ha una sua autonomia assoluta, ma non nasce isolatamente, bensì come libro di un oratorio sacro in cinque quadri per voce recitante, cinque solisti, doppio coro di voci bianche, coro misto e orchestra sinfonica, realizzato in prima a Verona con orchestra e coro dell'Arena.