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Negli anni Sessanta, quando lo stalinismo mostrava le sue crepe ma la dittatura del Partito seguitava a reprimere ogni voce di dissenso, uno straordinario movimento intellettuale ha percorso l'Unione sovietica e ha preso il nome di Samizdat. Jaca Book per prima in Italia pubblicò testi letterari che arrivavano in Occidente con fogli ciclostilati. Lì c'erano le testimonianze, gli scritti e le poesie di autori poi divenuti famosi (anche interi romanzi potevano essere contenuti nelle riviste), come la poetessa Akhmadulina o Brodskij, ma anche Abram Terz (Sinjavskij), Galanskov, autore del libro bianco sul famoso processo a Daniel e Sinjavskij, ecc. Pubblicare oggi questi testi letterari è a dir poco un evento culturale, come scrive Armando Torno, a lungo corrispondente culturale dalla Russia per il «Corriere della Sera». Questa raccolta da tre riviste maggiori («Sintaksis», «Feniks» e «Sfinksy»), con testi a fronte, compresi dattiloscritti fotocopiati, è non solo una testimonianza storico letteraria, ma un contributo all'indomito spirito di creatività che caratterizza la Russia di fronte al peso dei regimi che l'hanno oppressa e la opprimono.