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"Dalla semiotica alla tecnica" si incentra sull'idea di Peirce secondo la quale ogni relazione segnica comporta una filosofia dell'universo e un modo di abitare il mondo. Questo passaggio alla cosmologia comporta nondimeno il problema del canone di riferimento interpretativo al quale affidarsi. Il percorso di Sini torna suggestivamente alle cosmologie protostoriche per indicare poi, attraverso i cammini dell'Illuminismo, del criticismo e della fenomenologia hegeliana, il loro declinare nel mondo nichilistico della tecnica moderna, nelle sue alienazioni, nella sua oscillazione tra violenza istituzionale e violenza rivoluzionaria. I due libri che compongono il corpo centrale di questo tomo ("Passare il segno" e "Kinesis") furono pubblicati all'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, quando il panorama politico e sociale italiano ed europeo era attraversato e sconvolto da movimenti rivoluzionari di natura terroristica. Affrontare in una prospettiva genuinamente teoretica la relazione fra semiotica, cosmologia e tecnica significò allora, per Sini, farsi carico del senso profondo di un'epoca travagliata. Alla sua radice traspariva il problema, irriducibile a una ragione dialettica, dell'evento enigmatico di un mondo che stava trasformando le sue strutture tradizionali, la portata dei suoi significati e il destino stesso della filosofia. Entro tale orizzonte prese le mosse quel "Cammino verso l'evento" che dà il titolo al nuovo volume delle "Opere", qui presentato nel suo primo tomo.