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La capacità e l'esercizio di ascolto della parola poetica è anche un presupposto per ascoltare la parola di Dio, "alla quale l'uomo si abbandona in umile prontezza, affinché essa gli apra l'udito dello spirito e gli penetri nel cuore". In effetti, Rahner, interrogandosi su come sia possibile per l'uomo d'oggi trovare accesso alla fede cristiana, scopre che una poesia di Baudelaire o un romanzo di Graham Greene possono suscitare nel lettore una personale esperienza religiosa. Tra teologia e arte della parola Rahner, infatti, scopre un'affinità intrinseca. L'essere umano è stato creato e salvato dal Verbo fatto carne, e la letteratura, per il solo fatto di esprimere la realtà umana, dice dunque il mistero di Cristo e l'esperienza che l'uomo ne fa, perfino quando la ignora o la rifiuta.