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Ho avuto occasione di leggere alcune opere tra le molte scritte da Juan María Laboa Gallego. Ho sempre apprezzato il suo stile scorrevole, gradevole, descrittivo e narrativo. Ogni pagina de "L'intolleranza nella Chiesa" illustra i diversi eventi storici e la gamma di situazioni da cui è spuntato, come un'erba infestante, il volto malefico dell'intransigenza, della sospettosità e dell'intimidazione assolutista, che presentano al nostro sguardo un panorama ininterrotto di contraddizioni e contraddittori, di lealtà e tradimenti, di guerre e trattati di pace. Ciò che è sempre mancato sono il reciproco rispetto, la capacità di ascolto, l'accettazione delle differenze, l'idea della novità come realtà da comprendere e non da condannare. In linea con quanto afferma e sostiene il professor Laboa in questo libro, il Santo Padre Francesco, il 21 dicembre 2019, nel suo consueto saluto natalizio rivolto alla Curia vaticana, ha indicato un elemento che può essere utile per riconoscere qualunque atteggiamento integralista e intollerante all'interno della Chiesa: «La rigidità che nasce dalla paura del cambiamento e finisce per disseminare di paletti e di ostacoli il terreno del bene comune, facendolo diventare un campo minato di incomunicabilità e di odio». Prefazione di Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga.