Tab Article
Testimone di numerosi conflitti che lacerano la Chiesa, l'Europa e il mondo nel corso del XV secolo, Nicola Cusano è alla ricerca della concordia. Crede che per realizzarla nella pratica, sul campo diremmo noi oggi, occorra coglierne i fondamenti filosofici, teologici, eterni. Nel "De pace fidei" egli mette in scena, in un dialogo lungo diciannove capitoli, i delegati della maggior parte delle nazioni allora conosciute. Essi si esprimono sulle loro religioni e i loro riti e grazie a ciò le loro controversie verranno risolte e non si dovrà ricorrere al conflitto. «Cesserà la guerra, il livore dell'odio e ogni male e tutti conosceranno che non vi è se non una sola religione, pur nella diversità dei riti». Il metodo utilizzato da Cusano nello svolgimento di questo testo delinea già le strutture della concezione moderna dell'homo religiosus.