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Elemento indispensabile per realizzare una democrazia compiuta e inclusiva, l'eguaglianza di genere resta per l'Italia un obiettivo ancora lontano da raggiungere. Una delle cause di questo ritardo è la marginalizzazione delle donne dai processi decisionali, in particolare la loro assenza dai vertici di enti o istituzioni i cui componenti sono scelti da soggetti politici. Opacità dei procedimenti di nomina e scarsa considerazione per le competenze femminili sono in contrasto con la nostra Costituzione, che prevede pari opportunità nell'accesso alle cariche pubbliche e buon andamento e imparzialità come principi guida della pubblica amministrazione. Il volume, risultato di una ricerca che ha impegnato per oltre tre anni un ampio gruppo di studiose e studiosi, offre una panoramica completa degli ordinamenti europei, presentando, accanto alle singole esperienze nazionali, anche approfondimenti di taglio comparato su specifiche istituzioni: i consigli della magistratura, le corti costituzionali, le banche centrali. Dall'analisi comparata emergono spunti utili per riallineare l'ordinamento italiano ai principi costituzionali, attraverso interventi normativi che coniughino trasparenza dei procedimenti di nomina e parità di genere.