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«I diritti fondamentali si pongono a presidio della vita, che in nessuna sua manifestazione può essere attratta nel mondo delle merci». Il volume rappresenta uno dei libri più importanti dell'intera produzione scientifica di Stefano Rodotà, in cui netta si manifesta l'intuizione che le profonde trasformazioni tecnologiche avrebbero cambiato il quadro dei diritti civili e politici, ridisegnato il ruolo dei poteri pubblici, mutato i rapporti personali e sociali, inciso sull'antropologia stessa delle persone. Pubblicato nel 1995, rappresentò un importante punto di svolta nello studio del diritto, sospingendolo fortemente alla ricerca di risposte efficaci di fronte alle rischiose conseguenze dell'innovazione. Da allora Rodotà sarà «il giurista delle nuove tecnologie», l'appassionato primo Garante della Privacy, l'instancabile difensore della dignità umana e dei diritti dei singoli, pericolosamente minacciati nella propria riservatezza e nella propria integrità anche corporea. La nuova edizione, curata dai suoi allievi, aggiornata nei contenuti, rimane inalterata nell'impianto e nello spirito.