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È spontaneo e diffuso un certo senso di ribellione per l'idea di adeguarsi a modelli eccezionali di moralità. Socrate e Gesù Cristo, ma anche Gandhi, Martin Luther King o Nelson Mandela, sono spesso percepiti come sospettamente forieri di esortazioni moralistiche, ideali eteronomi o pie illusioni di perfezione. Questo volume si propone di ritagliare uno spazio legittimo per chi eccelle moralmente entro una cornice teorica particolare, quella incardinata sull'idea di virtù. Dopo aver rintracciato alcuni usi storicamente importanti della nozione di esemplarità, il volume mostra il diverso impiego delle figure esemplari entro alcune teorie morali attuali, per poi tentare una nuova sistematizzazione delle varie tipologie di modello morale e proporre una figura esemplare centrale, quella del saggio aristotelico, rivisitato come chi disponga di competenza etica. Abbandonata, poi, una prospettiva puramente concettuale, il volume esamina la dinamica dell'ammirazione e delle altre emozioni morali connesse all'incontro trasformativo con l'esemplarità, discutendone i problemi, tanto di natura giustificativa quanto prettamente normativa. Infine, nella conclusione traccia alcune linee per una proposta di programma educativo che incorpori il riferimento ai modelli morali e sappia, al contempo, difendersi dal rischio di scivolare nell'indottrinamento morale.