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Fondato su materiale inedito proveniente dagli archivi ex sovietici e sulle testimonianze dei sopravvissuti, il libro ricostruisce il destino dei militari italiani fatti prigionieri dai sovietici nella seconda guerra mondiale, raccontandone il terribile calvario dal momento della cattura alle massacranti «marce del davaj» verso i primi campi di raccolta nelle retrovie, dai lager al difficile e contrastato rimpatrio, fino alla «contabilità» dei morti e dei dispersi. Uscito nel 2003 (Premio Cherasco Storia), il libro nel 2014 è stato riproposto in una nuova edizione ampliata sulla base di importanti documenti emersi di recente, che contribuiscono a gettare luce su ulteriori aspetti come la questione dei crimini italiani in Russia, l'opera di spionaggio nei lager, l'azione della Cgil e della Santa Sede.