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«Nella difesa che si è dovuta ripigliare della non più riverita e indiscussa libertà, era necessario agli sforzi pratici e alle asserzioni passionali unire per sostegno e fondamento la vigorosa affermazione e dimostrazione logica, la teoria speculativa della libertà». Con queste parole nelle aggiunte al "Contributo alla critica di me stesso" del 1941, Benedetto Croce indica l'esigenza di una teoria speculativa della libertà. Croce si sarebbe impegnato nella fondazione del concetto della libertà, uno sforzo che gli era richiesto non solo dalla filosofia ma primariamente dalla storia e dalla consapevolezza di una crisi profonda della civiltà europea. La prolusione riprende questo decisivo momento della speculazione crociana per illustrare, a 150 anni dalla nascita di Benedetto Croce, con quanta urgenza si riproponga la stessa esigenza.