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Dando voce a mediti materiali conservati presso gli Archivi di Stato di Napoli e Palermo, questo volume indaga le professioni forensi nella Sicilia della prima metà del secolo XIX, un crinale gravido di tensioni e contraddizioni. Le storie dei corpi togati - patrocinatori, avvocati e magistrati - si intrecciano tra loro e, insieme, offrono un nuovo punto di osservazione per guardare alla transizione dall'ordine giudiziario di Antico Regime al potere giudiziario della Restaurazione. Dotati formalmente di un nuovo status, gli "uomini di legge" furono protagonisti di una costante e rapida ascesa sociale, fino al raggiungimento nel Quarantotto di una posizione di assoluto prestigio, di mediatore tra cittadini e istituzioni. Nel quotidiano esercizio delle rispettive funzioni, essi seppero ergersi a garanti dei singoli e della collettività, non meno che di una fiera tradizione antagonista dell'archetipo napoletano. Presentazione di Francesco Marullo di Condojanni.