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Il dibattito su ruolo e funzione dello Stato nella gestione dei servizi di pubblica utilità è oggi di grande interesse. Nel contesto economico i servizi di pubblica utilità - telecomunicazioni, trasporti, risorse idriche, energia, rifiuti - costituiscono quasi un "unicum". Benché per le loro caratteristiche questi servizi dovrebbero essere per natura stessa dei monopoli, essi sono stati spesso privatizzati e aperti alla concorrenza. Nell'ottica del contenimento e ottimizzazione della spesa e di garantire la pubblica utilità dei servizi forniti, sono state così create alcune Autorità di regolazione e vigilanza volte ad evitare posizioni di privilegio del singolo operatore. Sono stati quindi posti in atto interventi che potrebbero apparire contraddittori: da una parte la verifica della garanzia dello svolgimento dei servizi in un regime sostanzialmente monopolista, dall'altra la promozione di un regime concorrenziale nei suoi effetti di beneficio per i cittadini-utenti. Innovazioni tecnologiche (e i ritardi nell'adottarle), normative, decisioni politiche e modelli economici sono i cardini entro cui si promuovono i servizi di pubblica utilità in Italia. Il volume dapprima inquadra storicamente i vari settori e ne descrive lo stato attuale, poi collega le caratteristiche tecniche, i modelli organizzativi che ne derivano e il loro rapporto con le Autorità, in un'ottica di possibile evoluzione strategica.