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Bouvard e Pécuchet di Flaubert, il Gatto e la Volpe di Collodi, Stanlio e Ollio, Vladimiro ed Estragone di Beckett, Jules e Vincent di Tarantino: sono le strane coppie della letteratura, del teatro, del cinema, formate da due personaggi complementari, simili ma diversi, opposti ma uguali. Quando entrano in scena, creano garbugli, confusione, equivoci, sia negli scambi verbali che nelle azioni intraprese. Fanno ridere, ma si tratta di un riso frammisto a inquietudine, perché spesso sconvolgono la vita altrui. In quanto controfigure parodiche di noi stessi, stanno lì a minacciare la nostra integrità, fanno il verso alla nostra mediocrità, la imitano e la interpretano, restituendocene un'immagine insieme grottesca e illuminante. Un motivo vecchissimo e ancora oggi presente nelle farse, nelle caricature, al varietà, nei circhi, alla televisione e al cinema, di cui il libro indaga temi, aspetti e morfologia.