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La tempesta finanziaria è arrivata nel mondo economico a ciel sereno. Le banche improvvisamente hanno presentato situazioni fallimentari, soprattutto nei paesi anglosassoni. I loro amministratori, come la politica e le istituzioni finanziarie, non hanno colto i segnali premonitori che le attuali analisi dicono percepibili da tempo. Politica e autorità economiche hanno invocato la necessità di scrivere nuove regole, secondo un approccio che ignora la realtà, perché regole buone c'erano e ci sono. Il problema era ed è quello di applicarle e farlo in modo uniforme nel mondo. È poi indubbio che la rapida evoluzione della finanza innovativa e la globalizzazione dei mercati richiedono un'aggiornata regolamentazione. I numeri meglio che le parole possono aiutare a definire lo scenario che ha portato alla crisi. Il libro raccoglie una serie di dati e alcune loro comparazioni fra le diverse economie utili allo scopo. Le avidità di denaro, di potere e di presenza mediatica sono alla base degli eccessi, non solo dei manager e degli operatori di finanza, ma largamente rintracciabili anche nei comportamenti di investitori e di azionisti istituzionali, come le fondazioni in Italia, i land in Germania e i fondi pensione nel mondo anglosassone. Le misure regolamentari e la supervisione saranno sempre inadeguate se non saranno accompagnate da comportamenti meno ingordi da parte di tutti. (Prefazione di Enrico Letta)