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Quello di Karl Kraus (1874-1936) rappresenta uno dei percorsi intellettuali più rilevanti nati in seno alla cultura austriaca della prima metà del secolo scorso. Polemista, satirico e letterato, Kraus ha dato vita a un'attività pubblicistica torrenziale, confluita nelle trentasette annate della "Fackel", la rivista che fondò nel 1899 e che, a partire dal 1912, redasse di proprio pugno. La sua lucida esperienza critica, troppo spesso costretta entro gli angusti spazi della satira d'occasione, rivela, accanto a una raffinatissima matrice letteraria, un profondo ancoraggio a un universo critico-culturale di straordinario interesse, in cui si intrecciano teoria linguistica, riflessione giuridica e battaglia politica. Attraverso l'esame dei presupposti ideali e culturali dell'attività pubblicistica di Kraus, Maurizio Cau ripercorre alcuni degli snodi centrali della sua biografia intellettuale: dal conservatorismo culturale che caratterizzò la lotta contro il giornalismo all'ostilità manifestata verso l'ideologia del progresso, dall'esame dei rapporti tra diritto e giustizia alla riflessione sui confini tra morale e criminalità, dai controversi rapporti con la socialdemocrazia austriaca alla feroce contrapposizione alla politica nazionalsocialista.