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Fra il Rinascimento e l'Illuminismo gli uomini di cultura ebbero il sentimento di formare una comunità, una sorta di stato virtuale: la Repubblica delle lettere. Questa espressione, nata nel Quattrocento in Italia e poi diffusa largamente in Europa a partire dal primo Cinquecento soprattutto con Erasmo da Rotterdam, dava forma a un'utopia: che la sfera della cultura potesse essere un mondo autonomo, indipendente dalle divisioni nazionali e religiose e fondato sull'uguaglianza e l'universalità. Hans Bots e Françoise Waquet ripercorrono la storia di questa utopia fra Cinque e Settecento.