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Il primo Giro d'Italia prende il via a Milano alle 2,53 del mattino il 13 maggio 1909 come iniziativa promozionale della "Gazzetta dello sport". Mentre l'Italia impara ad andare in bici, per lavoro e per le "gite fuori porta", quello che gareggia per le strade del Paese è un ciclismo eroico: i Giri sono gare di sopravvivenza, le tappe sono sfibranti, da notte a notte, i ciclisti sono abbandonati su strade in larga parte bianche e senza segnaletica. Sono i campionati della fatica, cui accorre l'Italia contadina: braccianti, muratori, spazzacamini scrivono il loro nome nell'albo del Giro. Poi, gradatamente, si raffina. E il boom insegnerà agli italiani ad andare in macchina chiudendo una fase in cui nel ciclismo ha potuto specchiarsi la storia d'Italia.