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Un nuovo "Codice blu", dove la materia del diritto agroalimentare è suggerita nell'abbozzo, che ne abbiamo voluto fornire, offrendo al lettore una più razionale strumentazione. Vale sempre l'osservazione che il termine "codice" ha un contenuto essenzialmente editoriale, introducendo un volume in cui la legislazione non ha la funzione di rispondere ad una determinata logica sistematica, se non di certezza ed armonia anche sul piano concettuale, bensì di raccolta di norme dedicate ad un medesimo settore dell'ordinamento. Ma nutriamo pur sempre l'ambiziosa speranza che ciò che il legislatore non ha affidato ad una rigorosa organizzazione razionalizzante, quella appunto promessa dalla forma del "codice", possa essere ricostruito dall'interprete (nella esposizione ordinata e ragionata di un materiale normativo sparso) con uno sguardo a quell'obiettivo: giacché la selezione, l'accostamento o la successione di molteplici complessi normativi con continui e reciproci rimandi, restituiscono sempre il disegno, per quanto abbozzato, di un settore organico del nostro ordinamento che si impone per una sua logica rigorosa e coerente.