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Un manuale nato da molti anni d'insegnamento nella facoltà e nel dipartimento di scienze politiche e sociali. Quindi, da una parte fortemente influenzato dalle scienze sociali anche diverse da quella giuridica, dall'altra destinato alla formazione e all'aggiornamento anche degli operatori e funzionari delle amministrazioni pubbliche e private e delle forze di polizia, della sicurezza, dei professionisti del sociale, oltre che ovviamente degli avvocati e dei magistrati. Un libro scritto con l'aspirazione di adottare un linguaggio e seguire modelli argomentativi comprensibili anche dai non addetti ai lavori, perché il diritto, a maggior ragione quello penale, deve essere compreso e condiviso (lo Stato di diritto siamo e dobbiamo essere tutti) e perché la giustizia è amministrata nel nome del popolo: una norma condivisa è più facilmente rispettata e la giustizia per essere convincente e affermarsi deve essere innanzitutto comprensibile. Le scienze sociali devono contribuire ai criteri di verificabilità empirica dei giudizi di valore dei giuristi; in particolare l'epistemologia della complessità e la teoria dell'organizzazione possono fornire contributi molto rilevanti per le argomentazioni dei giudizi, nonché per la definizione egestione delle funzioni pubbliche.