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Le relazioni approfondite e molto articolare che hanno impegnato quest'ultima sessione del Convegno hanno fornito molti dati circa l'elaborazione del tema "Verso il pubblico ministero europeo". La formula che è stata forse la più ricorrente nelle analisi condotte dalle assai interessanti relazioni è quella del "compromesso". Con la quale, però, non si va molto lontano, tanto essa espone alla non praticabilità. I due temi centrali che si sono trattati - la struttura dell'organismo di vertice del pubblico ministero europeo e il controllo sull'esercizio dell'azione penale - sono emblematici di simili problematiche. La configurazione dell'organo di vertice in forma gerarchica o collegiali espone a questioni per un verso di valori costituzionali e per un altro verso di efficienza. L'individuazione dell'organo giurisdizionale di controllo sull'esercizio dell'azione penale vede messi in campo criteri di assai problematica adeguatezza: quello della lex loci, tradizionalmente utilizzato come "elemento di collegamento" perla determinazione della legge penale sostanziale, fatica a essere trasposto con pratica attinenza alla sfera processuale; quello della lex fori ne esce inevitabilmente "itinerante", trascinando una sorta di interna incongruenza.