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Mutamenti epocali hanno posto il mondo scientifico di fronte a nuovi fini e a nuovi valori, minando alle radici molte sicurezze su cui la vita collettiva si fondava. A tutte le scienze viene oggi richiesto di compiere dei passi radicali per fronteggiare la crisi mondiale di "civilizzazione", legata al progresso tecnologico-scientifico, all'incontrollato sviluppo economico, all'incombente collasso degli assetti istituzionali di sicurezza. Sono i temi della modernità: le minacce derivanti dalla distruzione dell'ambiente, dall'inquinamento radioattivo, dall'effetto serra, dagli interventi sui fondamenti genetici della vita, dalle manipolazioni genetiche degli alimenti, dalla mancanza di certezze della scienza, dai fenomeni di illegalità, generati dalla crescente disoccupazione e dal divario, sempre più marcato, tra Paesi ricchi e Paesi poveri, dalle forme patologiche nuove di criminalità economica, dagli attentati alla sicurezza e alla salute individuale, da tutti gli altri fenomeni di crisi della società globalizzata stanno alla base dell'esigenza ormai percepita dall'opinione pubblica mondiale -della elaborazione di una nuova etica e di una nuova razionalità scientifica e giuridica. Anche alle scienze giuridiche, anche alla scienza del diritto e del processo penale, viene chiesto di compiere dei passi radicali. Ma quali sono questi passi?