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L'indagine svolta in questo volume prende le mosse dall'importante fenomeno rappresentato dal sempre maggior numero di convenzioni in materia penale che individuano nella clausola aut dedere aut judicare il perno fondamentale di un meccanismo repressivo dei crimini internazionali e transnazionali. La prima operazione che è stata condotta è quella relativa all'analisi delle diverse convenzioni internazionali che hanno incluso al loro interno la clausola aut dedere aut judicare, con l'obiettivo di far emergere le peculiarità redazionali che distinguono i diversi testi e che si ripercuotono necessariamente in una diversa articolazione di obblighi a carico degli Stati contraenti. Si è proceduto poi ad esaminare il contenuto delle due opzioni incluse nei modelli convenzionali precedentemente delineati, col fine di individuare i condizionamenti a cui gli Stati sono sottoposti nell'ottemperare ai vincoli convenzionali assunti. A questo punto dell'indagine, ci si è soffermati sulla evoluzione della natura giuridica del principio aut dedere aut judicare, al fine di accertare se esso sia assurto al rango di norma consuetudinaria, almeno in relazione alla repressione di alcune fattispecie criminali. L'ultima parte dell'indagine intorno alla clausola aut dedere aut judicare ha riguardato l'esistenza di meccanismi a garanzia dell'applicazione di detta clausola al fine di chiarire come essa si sia integrata nell'attuale sistema di giustizia penale internazionale.