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A distanza di oltre un secolo dall'introduzione dell'assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro, successivamente estesa alle malattie professionali, i suoi rapporti con la responsabilità civile sono ancora alla ricerca di un assestamento definitivo, ponendosi tutt'oggi al centro di un articolato dibattito dottrinale e giurisprudenziale. L'anzidetto rapporto si è ulteriormente complicato allorché la prepotente affermazione in sede di responsabilità civile - di nuove concezioni del danno alla persona hanno indotto il giudice costituzionale a sollecitare l'ampliamento dei confini della tutela indennitaria onde ricomprendervi anche questa nuova fattispecie di danno. All'origine di quelle incertezze non è difficile individuare l'irrisolto problema della qualificazione giuridica di questa disciplina che, al termine di un confronto secolare, ancora vede contrapposte la sua risalente concezione come rimedio sostitutivo della responsabilità civile e la sua più moderna visione quale autentico strumento di previdenza sociale. L'obiettivo della presente trattazione di dare una compiuta sistemazione ai rapporti tra tutela indennitaria e responsabilità civile non può così prescindere tanto da un accurato esame delle posizioni che animarono l'iniziale dibattito, quanto da una puntuale analisi del significato dei principi costituzionali in materia di previdenza sociale.