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Il rapporto di lavoro non è un rapporto statico: durante il suo svolgimento molti sono i fattori che possono modificarlo, in particolare per quel che concerne il contenuto delle mansioni esplicate dal lavoratore o la sede in cui esse vengono prestate. Gli addetti ai lavori definiscono questi cambiamenti, espressione del potere direttivo ed organizzativo del datore di lavoro, rispettivamente "mobilità professionale" e "mobilità geografica". La gestione di entrambi questi aspetti non è però semplice a causa sia di una normativa legislativa e contrattuale collettiva complessa e non sempre chiara, sia per orientamenti giurisprudenziali spesso ondivaghi, sia, infine, per l'uso di una terminologia talora non coerente con le normative stesse. Con questo lavoro gli autori si propongono di fare il punto della situazione, evidenziando le eventuali criticità e proponendo alcune soluzioni operative.