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In una serie di agili volumi dedicati all'avventuroso mondo del travagliato passaggio dalla frammentata esperienza giudiziaria dei singoli Paesi verso un Processo comune europeo, da anni Alfredo Gaito riunisce accanto a sé autori sensibili, giovani e meno giovani, accomunati dal fascino della cultura penale e dello spirito europeo. Nell'impossibilità di offrire un panorama esaustivo, in questo quinto volume è stata scelta una serie di temi di stretta attualità a documentare quanto sia faticosa e irta di ostacoli l'attuazione interna dei princìpi condivisi nei Trattati sovranazionali e ribaditi dalle Corti del Lussemburgo e di Strasburgo. Attualità giudiziaria e ricostruzione dogmatica si intrecciano: non solo un libro dei sogni di astratte fumisterie accademiche, sia ben chiaro; piuttosto uno strumento nuovo per la didattica di approfondimento, che ribalta il metodo tradizionale (oramai superato) di insegnare il diritto e la procedura penale stando avvinghiati alla norma scritta interna con ripulsa degli insegnamenti, dei moniti e delle troppe numerose condanne che vengono dall'Europa, in continua censura del modo italico di fare giustizia; un'occasione di rilettura e di rimeditazione nello studio del sistema processuale penale in tempi di incerta trasformazione, nel passaggio dal Codice cosiddetto (e mal detto) Vassalli alla Riforma Cartabia.