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Il racconto italiano della Grande guerra configura una sequenza significativa di testi nodali scritti tra il 1914 e il 1921. Riproposte integralmente nella loro prima edizione, le opere prescelte compongono un polittico di narrazioni e di testimonianze quali furono originate dalla vastità dell'evento, sul campo, e nell'urgenza della scrittura immediata verso un lettore presente, prima che gli usi politici della memoria e dell'oblio rendessero controverso l'immenso capitale simbolico del conflitto mondiale. Dalle pagine di letterati (A. Fanzini e A. Baldini), di giornalisti (L. Ambrosini e L. Barzini), di intellettuali (G. Boine, R. Serra, L. Russo) e di scrittori (A. Soffici e C. Malaparte), in modi e forme differenti impegnati ad elaborare e comunicare l'indescrivibile, può così riaffiorare il senso drammatico di una mitografia necessaria, della guerra e della Nazione in guerra.