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Poeta di arcaica potenza creativa, Eschilo scolpisce nelle sue tragedie personaggi eroici di titanica grandezza che oltrepassano il limite delle umane possibilità e incorrono nella vendetta divina. Titanica per eccellenza è la figura di Prometeo, punito da Zeus per aver rubato il fuoco agli dei e averlo donato agli uomini: impotente ma indomito, rivendica con orgoglio la propria colpa e si ribella al dio supremo, che lo sprofonda nel Tartaro. I Persiani , unica tragedia superstite di argomento storico, narrano la sconfitta persiana a Salamina causata dalla hybris di Serse e il dramma dei vinti presi in un gioco di forze soverchianti. Nei Sette contro Tebe Eteocle e Polinice, figli di Edipo, si contendono in un duello fratricida il regno di Tebe, l'uno come difensore, l'altro come invasore. Tragedia corale, le Supplici hanno per protagoniste le Danaidi che si rifugiano presso il re di Argo per sfuggire alle nozze forzate, vittime innocenti e insieme colpevoli poiché rifiutano la legge sovrana dell'amore che vuole l'unione tra l'uomo e la donna. Introduzione di Umberto Albini.