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"Libro vivente, in cui l'ideologia e la scienza politica si fondono nella forma drammatica del mito": così Gramsci definisce Il Principe, il trattato che ha fatto di Machiavelli il profeta dello stato moderno, l'inventore della politica come scienza autonoma, il teorico della contraddizione tra "forza" e "morale". Preparato da quindici anni di studio dell'"arte dello stato", ispirato a una concezione realistica della natura umana e a una visione spregiudicata dell'agire politico, Il Principe è anche l'opera che ha bollato il suo autore di immoralità e ateismo, perfidia e diabolica obliquità. Introduzione di Delio Cantimori. Note di Stefano Andretta.