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Dopo l'8 settembre 1943, numerosi italiani restarono "fedeli" a Benito Mussolini e aderirono alla Repubblica di Salò. Attraverso una robusta base documentaria e raccontando personaggi ed episodi di un'epoca sanguinosa, Luigi Canapini analizza i diversi aspetti di quell'esperienza. A seguire Mussolini non furono solo coloro che volevano continuare a combattere con i tedeschi, ma anche un ceto politico e amministrativo che voleva dare continuità al regime e chi credeva di ritrovare gli ideali "socialisti" del primo fascismo. C'erano elementi conservatori o reazionari e razzisti, e componenti tecnocratiche o sindacaliste, tutte ugualmente ispirate a un rinnovamento corporativo. Queste contradditorie aspirazioni trovarono un tragico punto di convergenza nel "prigioniero del lago", un Mussolini sospeso tra le glorie e gli ideali del passato e lo smarrimento davanti al presagio della fine.