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"Dalla prima pagina il romanzo di Vincenzo Cerami ti prende obbligandoti a fissare uno sguardo spietato su un campione di società italiana quanto mai rappresentativo: il mondo di un impiegato di ministero, che passa la vita a mandare avanti pratiche di pensione attendendo di andare in pensione lui stesso e di portare suo figlio a occupare un posto nello stesso ministero, a un grado superiore al suo. Una storia di impiegati ce la aspetteremmo grigia e povera di fatti e prevedibilmente caricaturale; invece qui di fatti ne succedono parecchi e dei più romanzeschi: da una incongrua cerimonia di iniziazione massonica a una cruenta irruzione nella cronaca nera quotidiana, a una allucinante, truce vendetta". (Italo Calvino).