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Invece di nascere tra le lacrime, Jubilo venne al mondo tra le risate: quelle di sua madre, che anticiparono il parto, le sue e quelle di tutti i parenti. Ormai è cieco e malato; comunica con gli amici solo attraverso un vecchio telegrafo collegato a un computer che decifra i suoi messaggi. Intrecciando presente e passato, la figlia Lluvia ripercorre le tappe più importanti della sua meravigliosa esistenza: la lingua maya che gli aveva insegnato la vecchia nonna, la dote comunicativa che lo ha portato a diventare telegrafista, la capacità di intuire il pensiero degli altri e di interpretare ogni minima vibrazione dell'universo. E soprattutto la grande passione per Lucha, la donna a cui restò legato per tutta la vita da un amore intenso ma travagliato.