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Sono passati cinquant'anni ma il Sessantotto - il «rasoio che separò il passato dal futuro», come ha scritto Time - continua a far discutere e riflettere. Quell'anno ha visto esplodere straordinarie invenzioni o ha dato inizio a un degrado forse irreparabile? È stata la necessaria svolta che ha liberato il costume e la politica dalle gabbie della vecchia società, oppure una pestilenziale epidemia di egualitarismo, un'ubriacatura demagogica di cui paghiamo tuttora le conseguenze? È stata l'alba della nuova società o l'ultimo soprassalto del vecchio mondo? Prima di sparare giudizi, è indispensabile capire quello che è davvero successo in quei mesi, e quali sono state le reali speranze e visioni di chi ha partecipato al più straordinario movimento giovanile della storia. Formidabili quegli anni è la ricostruzione del maggio italiano da parte di un ragazzo come tanti, che si ritrovò protagonista di una rivolta che coinvolse un'intera generazione. Prefazione di Camilla Cederna.