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"Puskin soleva paragonare le traduzioni, almeno quelle che contano, al cambio dei cavalli nelle stazioni di posta. La bella immagine, così puskiniana, va riferita non tanto allo spazio, e all'incontro o al cambio delle lingue, ma piuttosto al tempo e alle diverse tappe della civiltà. Si può dire che questo cambio è stato fortunato, e che gli scalpitanti puledri di Giudici hanno fiato e ardore per accompagnarci nel nostro cammino per molte verste." (dalla prefazione di Gianfranco Folena)