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Villaggio di Cholapatti, India, 1896. Nella camera tutto è pronto per la prima notte di nozze. La piccola Sivakami siede sul letto. Fuori della porta ha lasciato i giochi, i sogni, le fantasie. Ha lo sguardo pieno di paura e sta tremando sotto il sari e i gioielli. Ha solo tredici anni quando sposa Hanumarathnam, guaritore ed esperto di oroscopi. Così hanno deciso i suoi genitori. Da questo momento in poi nessuno si occuperà più di lei, ma sarà lei a prendersi cura degli altri, prima come moglie, sempre attenta a compiacere ogni desiderio del marito, e poi come madre. Ma la forza che Sivakami ha nutrito e scoperto in sé nei primi anni di matrimonio forse non è abbastanza per affrontare la morte di Hanumarathnam. Ora Sivakami è vedova, la condizione peggiore per la casta brahmanica di cui fa parte. Da adesso in poi deve rispettare le rigide regole che il suo stato le impone: tenere i capelli tagliati a zero, indossare il sari bianco, non uscire di casa, non avere alcun rapporto con il sesso maschile e non toccare nessuno dall'alba al tramonto, neanche i suoi figli. Crescerli, farli studiare, offrire loro una vita migliore pare impossibile in questa condizione. In bilico tra i conflitti inconciliabili della tradizione e la modernità che incalza giorno dopo giorno, Sivakami dovrà scegliere. Sarà l'amore incondizionato di madre a spingerla ad agire e a prendere una decisione drastica, che influenzerà il destino di tutti loro in maniera sorprendente e inaspettata.