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Si può fare umorismo - scorretto e irresistibile - sulla storia di un disegnatore di trentotto anni alcolizzato e costretto su una sedia a rotelle? Ed è poi possibile scriverci un libro capace di far ridere e commuovere? La risposta è sì, se il protagonista è John Callahan e se a raccontare la sua storia fatta di arte, dipendenze, amore e disabilità è lui in persona. A soli ventun anni John è infatti vittima di un incidente stradale causato dall'alcol, e perde totalmente l'uso delle gambe. Riesce però a rendere questa tragedia l'occasione per un'incredibile trasformazione personale: tra improbabili assistenti a domicilio nullafacenti e tossicodipendenti, degenze in ospedali con infermiere molto disinibite e istituti di riabilitazione con suore severissime, dopo una lunga terapia che gli permette di tornare a impugnare una matita decide una volta per tutte di smettere di bere e inizia a disegnare. E così tutto il suo mondo fuori dagli schemi e popolato di personaggi ai margini della società diventa protagonista di vignette taglienti e scorrette come mai si erano viste prima, e faranno di lui uno dei più famosi, amati e discussi disegnatori al mondo.