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"George Dandin ou le mari confondu" è la più enigmatica delle opere di Molière; ed è anche, di conseguenza, la più sconosciuta. Una serie di circostanze hanno contribuito alla congiura, a cominciare dall'ambiguità delle sue origini. Dandin nasce per l'occasione, ovvero per le feste di palazzo. Non sempre l'occasione è nemica dell'ispirazione, ma pare che questa ne abbia invece sofferto. Molière prende la vicenda da una sua vecchia farsa, di quelle che recitava in provincia negli anni di apprendistato e primissimo periodo parigino; "La jalousie du barbouillé". L'impiastricciato diventa Dandin, contadino arricchito che ha avuto la malaugurata idea di sposare una damigella nobile: lo ha fatto per una ingenua ambizione, salvando dal fallimento economico la famiglia della sposa. Ne ottiene inevitabili corna ma soprattutto non ha la possibilità di dimostrarlo, ed è qui che la farsa sembra realizzare uno volontà fatale.