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Dal classicismo delle Poesie giovanili allo stile "petroso" degli Inni sacri, delle odi civili e delle canzoni: nella produzione poetica del maggiore scrittore italiano dell'Ottocento si riflette il suo travagliato percorso interiore. La cosiddetta "conversione" spirituale investe anche la sua opera e sfocia in un romanticismo non "titanico" o lirico-sentimentale, non individualistico, ma "corale", volto a realizzare una letteratura moralmente e socialmente impegnata, a farsi portavoce di una comunità di uomini, a testimoniare la visione di un Dio presente nella storia, che sta dalla parte di chi è debole e lotta, un Dio che "atterra e suscita".