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Nella storia della mistica cristiana Lutero occupa un posto peculiare. Egli rimprovera alla pietà del suo tempo soprattutto le forme di vita puramente contemplativa, di immersione totale nel divino, e l'eccessivo apprezzamento religioso di visioni e sogni. Se la mistica medievale aveva attribuito all'amore la forza di unire l'uomo pio con Dio, nella religiosità evangelica questa funzione viene assolta dalla fede nel suo rapporto con la Scrittura e con il racconto dei Vangeli. Gli accenti ascetici del monaco agostiniano e le sue idee sulla comunione con Cristo portano l'impronta della sua personale e specifica esperienza interiore, che non conduce nella direzione dell'esperienza estatica, ma in quella di una religiosità che culmina nell'unione con il divino.