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In occasione delle esequie di padre Leone Dehon, il 19 agosto 1925, il vescovo mons. H. Binet iniziò così la sua omelia: "Si chiude una pagina della grande storia religiosa: la penna è caduta dalle mani stanche di colui che la usava da sessant'anni". Per il suo impegno nel diffondere e spiegare la Rerum novarum Leone Dehon fu catalogato tra i "preti democratici", per l'ampia attività pubblicistica fu "il prete con la penna in mano". Nella seconda metà del XIX secolo aprì la Chiesa e il cattolicesimo francese a una nuova società che nasceva: fu uomo sociale e uomo d'azione. E, fondando una congregazione, fu uomo spirituale. La biografia proposta dal volume fa tesoro delle acquisizioni di nuove ricerche. L'apertura degli archivi del Sant'Offizio per usare la terminologia del tempo - ha infatti permesso di consultare un dossier essenziale, ma assai complesso, che segnerà tutta la vita di padre Dehon, e contribuisce oggi a meglio illuminare alcuni aspetti della sua figura.